l cinema sovietico è un tesoro nascosto della cinematografia mondiale. Durante l’era sovietica, molti registi talentuosi hanno creato opere straordinarie che sono diventate dei classici immortali.

Questi film non solo hanno affascinato il pubblico russo, ma hanno anche lasciato un’impronta duratura nella storia del cinema.

In questo lungo articolo, esploreremo 50 capolavori del cinema sovietico, ognuno con una storia unica da raccontare.

Film 1: “Oblomov” – Mikita Mikhalkov, 1980

Se siete alla ricerca di una comoda alternativa alla lettura del principale romanzo russo sull’accidia, “Oblomov” è il film perfetto per voi.

Questo capolavoro cinematografico, ispirato all’omonimo romanzo di Ivan Goncharov del 1859, vede Oleg Tabakov (1935-2018) nel ruolo principale.

Il protagonista, Ivan Ilyich Oblomov, trascorre gran parte del suo tempo sdraiato sul divano, immerso nella noia, fino a quando l’arrivo di una donna non cambierà drasticamente la sua vita.

Il titolo originale in russo è “Neskolko dnej iz zhizni I. I. Oblomova,” che significa “Alcuni giorni nella vita di I. I. Oblomov.”


Film 2: “Ivan il Terribile” (Parte I e II) – Sergei Eisenstein, 1944 e 1958

Sergei Eisenstein è uno dei grandi maestri del cinema sovietico, e la sua opera epica “Ivan il Terribile” è una pietra miliare.

Divisa in due parti, il film esplora la vita e il regno di Ivan IV di Russia, noto anche come Ivan il Terribile.

Eisenstein utilizza la sua abilità visiva straordinaria per portare in vita il tumultuoso periodo storico in cui Ivan governò la Russia.


Film 3: “Guerra e Pace” – Sergei Bondarchuk, 1966-1967

“Guerra e Pace,” diretto da Sergei Bondarchuk, è un adattamento cinematografico del celebre romanzo di Lev Tolstoj.

Questo film epico racconta la storia di Natasha Rostova e Pierre Bezukhov durante le Guerre Napoleoniche.

La grandiosità delle scene di battaglia e le emozionanti interpretazioni degli attori rendono questo film un capolavoro senza tempo.


Film 4: “Solaris” – Andrei Tarkovsky, 1972

Andrei Tarkovsky è noto per la sua poetica cinematografica e “Solaris” ne è un esempio perfetto.

Basato sul romanzo di fantascienza di Stanisław Lem, il film narra la storia di un cosmonauta inviato su una misteriosa stazione spaziale intorno al pianeta Solaris.

Il film esplora temi profondi come la solitudine, la memoria e l’identità umana.


Film 5: “La Corazzata Potëmkin” – Sergei Eisenstein, 1925

Un altro capolavoro di Sergei Eisenstein, “La Corazzata Potëmkin,” è un film rivoluzionario in tutti i sensi.

Basato sulla storia vera di una rivolta su una nave da guerra russa, il film è famoso per la sua montaggio innovativo e le potenti sequenze di massa.

Noto anche per l’iconica scena del film Fantozzi, questo è un film che ha influenzato generazioni di cineasti in tutto il mondo.


Film 6: “Lo Specchio” – Andrei Tarkovsky, 1975

“Lo Specchio” è un film altamente sperimentale e personale di Andrei Tarkovsky, che mescola ricordi d’infanzia, sogni e realtà in un mosaico poetico.

Il regista usa immagini evocative e simboliche per esplorare la sua relazione con la madre e la sua storia familiare, creando un’esperienza cinematografica unica.

Film 7: “L’undiesimo anno” – Dziga Vertov, 1928

Il cinema sovietico ha una ricca tradizione di documentari innovativi, e tra i pionieri di questo genere spicca il nome di Dziga Vertov.

Nel 1928, Vertov creò un capolavoro cinematografico intitolato “The Eleventh Year” (L’Undicesimo Anno), un film che cattura in modo straordinario il periodo di transizione in Unione Sovietica.


Film 8: “Vojna i mir” – Sergey Bondarchuk, 1966

“Vojna i mir” è un’epica storia cinematografica che cattura l’essenza del romanzo di Lev Tolstoj.

Sergey Bondarchuk, regista e protagonista del film, offre un’interpretazione straordinaria del personaggio di Pierre Bezukhov.

La magnificenza delle scene di battaglia e la complessità dei personaggi rendono questo film un classico.


Film 9: “Andrei Rublev” – Andrei Tarkovsky, 1966


“Andrei Rublev” è una meditazione profonda sull’arte, la fede e la creatività.

Il film segue la vita del famoso pittore di icone Andrei Rublev nel XIV secolo.

Tarkovsky esplora la lotta dell’artista per trovare un significato nella violenza e nella brutalità del suo tempo, creando un’opera cinematografica iconica.


Film 10: “Ironija sudby, ili S ljogkim parom!” – Eldar Rjazanov, 1975

“Ironija sudby, ili S ljogkim parom!” (Ironia del destino, o Con il vapore leggero!) è un film sovietico uscito nel 1975, diretto da Eldar Rjazanov, che ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura russa e nella tradizione natalizia.

Questo classico è amato per la sua storia accogliente, il suo umorismo e il suo ritratto della vita sovietica.

Il film fu realizzato nell’epoca in cui l’Unione Sovietica era ancora al suo apice, e offre uno sguardo affettuoso e talvolta satirico sulla vita quotidiana dei cittadini sovietici. La trama si svolge principalmente a Mosca, una delle città più iconiche dell’URSS.

“Ironia del destino” inizia con un gruppo di amici che si ritrovano per festeggiare il Capodanno. Dopo aver bevuto un po’ troppo, uno di loro, Zhenya, sale su un aereo per San Pietroburgo invece di tornare a casa a Mosca. A San Pietroburgo, Zhenya incontra una giovane donna di nome Nadya, e i due iniziano a conoscersi meglio. Ciò che segue è una serie di equivoci comici, poiché Zhenya si rende conto dell’errore ma continua a essere coinvolto nella vita di Nadya.


Film 11: “La Terra” – Aleksandr Dovzhenko, 1930

Nel 1930, il regista ucraino Aleksandr Dovzhenko realizzò un capolavoro cinematografico epico intitolato “La Terra” (in ucraino: “Земля” o “Zemlya”). Questo film è stato ampiamente riconosciuto come uno dei vertici del cinema muto e come un’opera d’arte senza tempo.

“La Terra” è stato realizzato in un periodo cruciale nella storia dell’Unione Sovietica. L’URSS era appena uscita dalla guerra civile russa e si stava rapidamente industrializzando. Il film è ambientato nelle campagne ucraine, mostrando la transizione dalla vita agricola tradizionale alla collettivizzazione forzata sotto il governo sovietico.

Il film narra la storia di un contadino, Vasyl, che lotta per proteggere la sua terra dall’appropriazione da parte dei ricchi proprietari terrieri. La trama si sviluppa attraverso una serie di eventi drammatici, tra cui la morte del figlio di Vasyl e la sua profonda connessione spirituale con la terra. “La Terra” è un racconto di sacrificio, resistenza e legame con la natura.


Film 12: “Walking the Streets of Moscow” (Я шагаю по Москве)” – Georgiy Daneliya, 1964


Nel 1964, il regista Georgiy Daneliya ha portato una ventata di freschezza nel cinema sovietico con il suo film “Walking the Streets of Moscow” (in russo: “Я шагаю по Москве” o “Ya shagayu po Moskve”). Questa commedia è diventata un classico del cinema sovietico ed è ancora oggi amata per il suo umorismo, la sua satira e il suo ritratto vivido della vita urbana a Mosca.

Il film è stato realizzato negli anni ’60, un periodo in cui l’Unione Sovietica stava vivendo cambiamenti sociali e culturali significativi. L’era post-staliniana stava emergendo, e c’erano segni di una maggiore apertura culturale e di una crescente esplorazione della vita cittadina nelle produzioni cinematografiche.

“Walking the Streets of Moscow” segue le avventure di un giovane studente universitario di provincia, Ilya Varlamov, che decide di visitare Mosca durante le vacanze estive. Mentre cammina per le strade della capitale sovietica, Ilya incontra una serie di personaggi eccentrici e si immerge in situazioni comiche. Il film offre uno sguardo amichevole e spesso comico sulla vita quotidiana dei moscoviti, con momenti di romanticismo e umorismo surreale.


Film 13: “Il Ritorno” – Andrey Zvyagintsev, 2003


“Andrey Zvyagintsev ha creato un’opera cinematografica intensa e misteriosa in “Il Ritorno.”

Il film segue due fratelli adolescenti che si riuniscono con il padre, scomparso per lungo tempo, per un viaggio in una zona remota della Russia. I

l film è un’esperienza visiva e emotiva che sfida lo spettatore a riflettere sul significato dell’esistenza umana.


Film 14: “L’Uomo con la Macchina da Presa” – Dziga Vertov, 1929


Altro capolavoro di Dziga Vertov, “L’Uomo con la Macchina da Presa” è un film sperimentale che esplora la vita urbana nella Mosca degli anni ’20.

Senza una trama tradizionale, il film cattura la frenesia e l’energia della città attraverso una serie di immagini straordinarie e innovative tecniche di montaggio.


Film 15: “Brother” – Aleksej Balabanov, 1997

Nel 1997, il regista russo Aleksej Balabanov portò sul grande schermo un film che avrebbe scosso il panorama cinematografico russo: “Brother” (in russo: “Брат”).

Questo film divenne rapidamente un fenomeno culturale e un’icona del cinema contemporaneo russo, celebrato per la sua narrazione cruda e realistica di una Russia post-perestroika in tumulto.

“Brother” è stato realizzato nel periodo successivo alla dissoluzione dell’Unione Sovietica e alla perestroika. La Russia stava attraversando profondi cambiamenti politici ed economici, con una società in transizione e nuove sfide sociali. Il film cattura perfettamente questo momento storico di incertezza e trasformazione.

Il film racconta la storia di Danila Bagrov, un ex soldato russo che torna a casa dopo aver combattuto nella Guerra in Afghanistan. Stanco delle difficoltà economiche e della corruzione dilagante, Danila decide di trasferirsi a San Pietroburgo, dove si imbatte nel mondo del crimine organizzato. Guidato da un forte senso di giustizia e un desiderio di proteggere suo fratello minore, Danila si ritrova coinvolto in una serie di avventure violente e ambigue.


Film 16: “Assa” – Sergej Solovjov, 1987


Nel 1987, il regista Sergej Solovjov portò sullo schermo un’opera provocatoria ed energica che catturava lo spirito ribelle della Mosca degli anni ’80: “Assa”.

Questo film è diventato un’icona culturale in Unione Sovietica, celebrato per la sua rappresentazione audace della controcultura e della scena musicale underground.

“Assa” è stato realizzato in un periodo di effervescenza culturale e di cambiamento politico in Unione Sovietica. Gli anni ’80 hanno visto emergere una nuova generazione di giovani artisti e musicisti che desideravano esprimere la loro creatività e la loro insoddisfazione nei confronti del regime sovietico. Il film riflette questa atmosfera di cambiamento e desiderio di libertà.

Il film segue le vicende di un gruppo di giovani artisti e musicisti che si ribellano contro il conformismo della società sovietica. Il personaggio principale, Bananan (interpretato da Stanislav Govorukhin), è un cantante rock carismatico che incarna lo spirito anarchico del movimento underground. Il suo percorso lo porta a interagire con una serie di personaggi eccentrici e a sfidare l’autorità del sistema.


Film 17: “Il Cappotto” – Grigori Kozintsev e Leonid Trauberg, 1926

“Il Cappotto” è un adattamento cinematografico del racconto di Nikolaj Gogol. Questo film silenzioso cattura in modo magistrale l’atmosfera dell’era zarista e racconta la struggente storia di un impiegato che perde il suo prezioso cappotto. La regia di Grigori Kozintsev e Leonid Trauberg offre un’interpretazione visiva straordinaria di questo classico della letteratura russa.


Film 18: “La Balada di un Soldato” – Grigori Chukhrai, 1959


“La Balada di un Soldato” è una commovente storia di un giovane soldato sovietico che riceve un breve permesso durante la Seconda Guerra Mondiale e intraprende un viaggio per vedere sua madre. Il film affronta temi di coraggio, sacrificio e umanità in tempi di conflitto, offrendo una prospettiva intima della guerra.


Film 19: “Katerina Izmailova” – Mikhail Shapiro, 1966

“Katerina Izmailova” è un adattamento cinematografico dell’opera di Dmitri Shostakovich basata su un racconto di Nikolaj Leskov. Questo film è noto per la sua musica straordinaria e le performances emozionanti del cast. Racconta la storia di Katerina, una donna che si ribella contro la sua vita oppressiva e incontra un destino tragico.


Film 20: “Mosca non crede alle lacrime” – Vladimir Menshov, 1980


Nel 1980, il regista russo Vladimir Menshov ha portato sul grande schermo un film che ha toccato il cuore del pubblico e ha vinto l’Oscar per il miglior film straniero: “Mosca non crede alle lacrime” (in russo: “Москва слезам не верит” o “Moskva slezam ne verit”). Questo capolavoro cinematografico è celebrato per la sua narrativa coinvolgente e per la sua rappresentazione toccante della vita delle donne nella Russia sovietica.

“Mosca non crede alle lacrime” è stato realizzato nel periodo dell’Unione Sovietica, un’epoca di rigidità ideologica e profonde restrizioni politiche. Il film ha sfidato le convenzioni cinematografiche dell’epoca e ha offerto una narrazione umana e accessibile, che ha fatto breccia nei cuori del pubblico.

Il film segue le vite di tre giovani donne, Katya, Lyudmila e Antonina, che condividono un’appartamento a Mosca negli anni ’50. Le tre cercano di trovare il loro posto nel mondo, perse tra ambizioni personali e la pressione sociale. Il destino le porta a intraprendere cammini diversi, ma il loro legame rimane indissolubile. La trama si sviluppa in due periodi temporali, mostrando le sfide della loro gioventù e il confronto con le conseguenze delle loro scelte negli anni ’70.


Film 21: “Il riccio nella nebbia” – Jurij Norshtejn, 1975


Nel 1975, il regista d’animazione russo Jurij Norshtejn ha creato un capolavoro intramontabile dell’animazione con il cortometraggio “Il Riccio nella Nebbia” (in russo: “Ёжик в тумане” o “Yozhik v tumane”). Questo affascinante film è celebrato per la sua bellezza visiva e la sua profonda riflessione sulla vita e sulla percezione.

“Il Riccio nella Nebbia” è stato realizzato durante l’epoca sovietica, quando l’Unione Sovietica era un centro di creatività artistica e di animazione innovativa. Il film è emerso come una delle opere più importanti del cinema d’animazione sovietico.

Il film segue le avventure di un piccolo riccio di nome Yozhik mentre si dirige verso un appuntamento nel mezzo della foresta. Tuttavia, la nebbia si alza e lo avvolge, facendolo vagare in un mondo misterioso e surreale. Durante il suo viaggio, Yozhik fa incontri con personaggi straordinari, come un gufo, una balena e una civetta. La trama è semplice, ma ricca di simbolismo e metafore.


Film 22: “My Friend Ivan Lapshin” – Aleksei German, 1985


Nel 1985, il regista russo Aleksei German ha portato sullo schermo un’opera cinematografica straordinaria e introspettiva: “Мой друг Иван Лапшин” (tradotto come “My Friend Ivan Lapshin” in inglese). Questo film è celebrato per la sua narrazione complessa, la profondità psicologica dei personaggi e la rappresentazione autentica della vita nell’Unione Sovietica degli anni ’30.

“My Friend Ivan Lapshin” è stato realizzato negli anni ’80, ma è ambientato negli anni ’30, durante l’epoca di Stalin. Il film offre uno sguardo avvincente su un periodo di profonda repressione politica e sociale, mentre mette in luce la vita quotidiana in una città industriale.

Il film segue le vicende di Ivan Lapshin, un ispettore di polizia nella città di Unansk. Lapshin è un uomo tormentato dalla sua coscienza e dalle ambiguità morali dell’epoca in cui vive.

La trama si sviluppa attraverso una serie di episodi e flashback che esplorano le relazioni personali di Lapshin, le sfide della sua professione e le contraddizioni del regime staliniano. Il film è narrato dal punto di vista del giovane figlio di Lapshin, che rievoca le esperienze di suo padre.


Film 23: “L’Arca Russa” – Aleksandr Sokurov, 2002

“L’Arca Russa” è un’opera straordinaria e senza precedenti nel cinema. Questo film è stato girato in un unico piano sequenza di quasi due ore ed è stato realizzato senza alcun taglio. La storia porta lo spettatore in un viaggio attraverso il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo e attraverso la storia russa, incontrando figure storiche e artisti lungo il percorso. Un’esperienza cinematografica unica nel suo genere.


Film 24: “Nostalgia” – Andrei Tarkovsky, 1983


“Nostalgia” è un altro capolavoro di Andrei Tarkovsky, noto per la sua profondità e complessità. Il film segue un poeta russo che visita l’Italia e si imbatte in una serie di incontri misteriosi e significativi. Tarkovsky esplora temi di identità, desiderio e fede in questo film coinvolgente.


Film 25: “Belorusskij vokzal” – Andrej Smirnov, 1971

“Belorusskij vokzal” è un film diretto dal regista russo Andrej Smirnov nel 1971. Quest’opera cinematografica è notevole per la sua narrazione intensa e per la riflessione sulla nostalgia, l’identità e il desiderio di ritorno alle proprie radici.

Il film è stato realizzato nell’Unione Sovietica durante l’era sovietica, un periodo in cui la politica e l’ideologia dello Stato influenzavano profondamente la vita quotidiana delle persone. “Belorusskij vokzal” rappresenta un’opera di sottile resistenza artistica contro le restrizioni culturali e politiche dell’epoca.

La storia segue la vita di un uomo, interpretato da Innokentij Smoktunovskij, che vive a Parigi, lontano dalla sua terra natale, la Bielorussia. Un giorno, riceve una lettera da un amico che lo informa che suo padre è gravemente malato. Questo evento lo spinge a tornare nella sua terra d’origine, un viaggio che lo porterà a confrontarsi con i suoi ricordi, le sue radici e i cambiamenti che hanno interessato il suo paese natale.

Film 26: “Cuore di cane” – Vladimir Bortko, 1988


Nel 1988, il regista russo Vladimir Bortko ha portato sullo schermo una delle opere cinematografiche più audaci e provocatorie della storia del cinema russo: “Cuore di Cane” (in russo: “Собачье сердце” o “Sobachye serdtse”). Questo film è un adattamento del romanzo satirico del 1925 di Michail Bulgakov, ed è celebrato per la sua critica sociale e la sua riflessione profonda sulla natura umana.

Il film è stato realizzato durante l’era sovietica, un periodo in cui l’arte e la cultura erano fortemente influenzate dalle ideologie politiche del regime. “Cuore di Cane” sfida apertamente molte delle convenzioni culturali dell’epoca e offre una critica acuta della società sovietica.

Il film è ambientato a Mosca nel 1924 e segue le vicende del Professor Preobrazhensky, un chirurgo di successo, e del suo assistente Shvonder. Preobrazhensky decide di trapiantare il cervello di un cane randagio di nome Sharikov in un essere umano, con l’obiettivo di “umanizzare” l’animale. Tuttavia, il cane inizia a sviluppare comportamenti umani indesiderati e inizia a mettere in discussione la natura umana stessa.


Film 27: “Crociera di lusso per un matto” – Leonid Gajdaj, 1969

Nel 1969, il regista sovietico Leonid Gajdaj ha portato sullo schermo una delle commedie più iconiche della cinematografia russa: “Crociera di Lusso per un Matto” (in russo: “По́леные рёбра” o “Polenye ryobra”). Questo film è celebrato per il suo umorismo intelligente, i personaggi memorabili e il suo status di classico della commedia russa.

“Crociera di Lusso per un Matto” è stato realizzato nell’Unione Sovietica durante l’era della Guerra Fredda. La commedia ha offerto un’opportunità di svago al pubblico sovietico, offrendo una pausa dalla dura realtà politica e sociale dell’epoca.

Il film segue le avventure di un giovane e ambizioso scienziato di nome Semen Semenovich Gorbunkov, interpretato da Anatoly Papanov, che parte per una crociera di lusso sul Mar Nero. Tuttavia, la crociera si trasforma in un’odissea di disastri e situazioni comiche quando Gorbunkov incontra una serie di personaggi eccentrici, tra cui un mimo ubriaco e un ex ufficiale dell’Armata Rossa. La trama è caratterizzata da una serie di gag comiche e situazioni esilaranti.


Film 28: “12 stuljev” – Leonid Gajdaj, 1971


Nel 1971, il regista sovietico Leonid Gajdaj ha portato sullo schermo una delle commedie più amate e iconiche della cinematografia russa: “12 stuljev” (in russo: “12 стульев”). Questo film è una vivace e brillante commedia basata sul romanzo satirico del 1928 di Il’f e Petrov, ed è celebre per il suo umorismo intelligente, i personaggi indimenticabili e le battute classiche.

“12 stuljev” è stato realizzato nell’Unione Sovietica durante l’era della Guerra Fredda. In un periodo in cui il regime comunista esercitava un controllo rigoroso sulla cultura e l’arte, questa commedia offriva un’opportunità di svago e di critica sociale sotto forma di satira.

“12 stuljev” è stato realizzato La storia ruota attorno a un prezioso servizio in porcellana contenente dodici sedie d’oro che un tempo appartenevano a una famiglia aristocratica.

Le sedie sono state nascoste all’interno di una delle dodici sedie da un avventuriero durante la Rivoluzione Russa e sono diventate il soggetto di una frenetica caccia al tesoro.

Il protagonista, Ostap Bender (interpretato da Archil Gomiashvili), un astuto truffatore, si unisce alla ricerca per cercare di ottenere il tesoro. Sovietica durante l’era della Guerra Fredda.

In un periodo in cui il regime comunista esercitava un controllo rigoroso sulla cultura e l’arte, questa commedia offriva un’opportunità di svago e di critica sociale sotto forma di satira.


Film 29: “Anna Karenina” – Aleksandr Zarkhi, 1967


“Anna Karenina” è un adattamento cinematografico del romanzo di Lev Tolstoj. Questo film offre una rappresentazione coinvolgente e affascinante della storia d’amore tragica tra Anna Karenina e il Conte Vronsky. Le performance degli attori e la ricostruzione dell’epoca lo rendono un classico della cinematografia russa.


Film 30: “Sole ingannatore” – Nikita Mikhalkov, 1994

Nel 1994, il regista russo Nikita Mikhalkov ha portato sul grande schermo un capolavoro cinematografico epico e commovente: “Sole Ingannatore” (in russo: “Утомлённые солнцем” o “Utomlyonnye solntsem”). Questo film è celebrato per la sua maestria tecnica, la potenza emotiva e la capacità di offrire una riflessione profonda sulla storia russa.

“Sole Ingannatore” è stato realizzato in un momento cruciale nella storia russa, subito dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Il film è ambientato nell’estate del 1936, durante il periodo delle Grandi Purghe di Stalin, un’epoca di repressione politica e terrore.

La storia segue il colonnello Kotov, interpretato da Nikita Mikhalkov stesso, un ex eroe della Guerra Civile russa, che vive una vita tranquilla con la sua famiglia in campagna. Tuttavia, la loro vita viene sconvolta quando un misterioso uomo si presenta come Dmitri, il cognato di Kotov, apparentemente sopravvissuto alla repressione politica e tornato dalla prigionia. La trama è un intreccio di relazioni familiari, tradimenti politici e segreti dolorosi, che culmina in una tragedia devastante.


Film 31: “D’Artanjan i tri mushketjora” – Georgij Jungvald-Khilkevich, 1978

Nel 1978, il regista russo Georgij Jungvald-Khilkevich ha portato sullo schermo una spettacolare avventura epica: “D’Artanjan i tri mushketjora” (in russo: “Д’Артаньян и три мушкетёра” o “D’Artagnan and the Three Musketeers”). Questo film è una fedele adattamento del celebre romanzo di Alexandre Dumas “I tre moschettieri” ed è amato per le sue coreografie di spada mozzafiato, il suo spirito di avventura e i personaggi indimenticabili.

Il film è stato realizzato nell’Unione Sovietica durante l’era della Guerra Fredda. “D’Artanjan i tri mushketjora” è stato creato come parte di una serie di film basati su romanzi classici francesi per celebrare il bicentenario della Rivoluzione Francese.

La storia è ambientata nella Francia del XVII secolo e segue le avventure di D’Artagnan, un giovane e coraggioso cavaliere che sogna di unirsi ai famosi Moschettieri del Re: Athos, Porthos e Aramis. D’Artagnan si trova coinvolto in una serie di duelli, intrighi politici e amori proibiti mentre cerca di proteggere la regina Anna d’Austria e combattere il perfido Cardinale Richelieu e la sua spia, Milady de Winter.


Film 32: “Sluzhebnyj roman” – Eldar Rjazanov, 1977

Nel 1977, il regista sovietico Eldar Rjazanov ha portato sul grande schermo una commedia romantica intrisa di humor sottile: “Sluzhebnyj roman” (in russo: “Служебный роман” o “The Office Romance”). Questo film è amato per il suo umorismo intelligente, i personaggi affascinanti e la sua rappresentazione ironica della vita in ufficio nell’Unione Sovietica, un’antesignana della serie televisiva american contemporanea Mad Men!

Il film è stato realizzato nell’Unione Sovietica durante l’era della Guerra Fredda, un periodo in cui la cultura popolare era influenzata dall’ideologia comunista. “Sluzhebnyj roman” è emerso come una rara commedia romantica nell’ambiente cinematografico sovietico, offrendo un’alternativa alle produzioni politiche dell’epoca.

La storia si svolge in un tipico ufficio sovietico e segue la vita di Anatolij Yefremovich Novoseltsev, interpretato da il grande attore Andrej Myagkov, un impiegato goffo e timido. La sua routine quotidiana viene sconvolta quando conosce la nuova capo del dipartimento, Ludmila Prokofievna Kalugina, interpretata da Alisa Frejndlikh, una donna di carattere e ambizione. Nonostante le differenze, tra Anatolij e Ludmila inizia a sbocciare una relazione romantica segreta.


Film 33: “Pokrovskie vorota” – Mikhail Kozakov, 1983

Nel 1983, il regista russo Mikhail Kozakov ha portato sul grande schermo un’affascinante commedia ambientata nella Mosca degli anni ’30: “Pokrovskie Vorota” (in russo: “Покровские ворота” o “Pokrovsky Gates”). Questo film è amato per la sua atmosfera nostalgica, la sua rievocazione dell’epoca e il suo ritratto affettuoso dei personaggi.

Il film è stato realizzato nell’Unione Sovietica durante l’era della Guerra Fredda. Tuttavia, a differenza di molte produzioni dell’epoca, “Pokrovskie Vorota” è una commedia che esplora la vita quotidiana e i rapporti interpersonali senza enfatizzare la propaganda politica.

La storia si svolge nel quartiere Pokrovka di Mosca negli anni ’30 e segue la vita di una variegata comunità di personaggi. Il protagonista, Kolya, interpretato da il carismatico attore Aleksandr Kalyagin, è un fotografo che cerca di catturare la bellezza della vita quotidiana attraverso la sua lente. Il film presenta una serie di episodi e storie che coinvolgono i residenti del quartiere, dalle vicende d’amore ai piccoli drammi personali.


Film 34: “La Ballata di un Soldato” – Grigori Chukhrai, 1959

“La Ballata di un Soldato” è un film di guerra toccante che segue la storia di un giovane soldato sovietico in licenza durante la Seconda Guerra Mondiale. Mentre cerca di tornare a casa dalla guerra, il protagonista incontra persone che condividono le loro storie e le loro vite con lui, creando un ritratto toccante della guerra e della compassione umana.


Film 35: “Karnavalnaja noc” – Eldar Rjazanov, 1956

Nel 1956, il giovane regista sovietico Eldar Rjazanov ha fatto il suo debutto cinematografico con il film “Karnavalnaja noc” (in russo: “Карнавальная ночь” o “Carnival Night”). Questa commedia leggera è diventata un classico della cinematografia sovietica ed è apprezzata per il suo umorismo brillante e le sue divertenti situazioni.

Il film è stato realizzato nell’Unione Sovietica durante l’era della Guerra Fredda. In un periodo in cui la cultura popolare era spesso controllata e influenzata dall’ideologia comunista, “Karnavalnaja noc” rappresenta una boccata di aria fresca, un’opportunità di svago senza enfatizzare la propaganda politica.

La storia si svolge durante la notte di Capodanno in un club, dove si tiene un grande carnevale. Il regista del club, Igor, interpretato da Igor Ilyinsky, sta cercando disperatamente di organizzare lo spettacolo nonostante una serie di divertenti contrattempi. Nel frattempo, una giovane ballerina, Nadya, interpretata da Lyudmila Gurchenko, si prepara per il suo debutto, ma il suo vestito da sera scompare misteriosamente. La trama è una serie di situazioni comiche e incroci divertenti tra i personaggi.


Film 36: “Una vergine da rubare” – Leonid Gajdaj, 1967

Il film “Una vergine da rubare” segue Šurik, un antropologo in spedizione nel Caucaso alla ricerca di storie e leggende locali. Lungo il percorso, incontra una bellissima ragazza desiderata dall’ingannevole governatore locale, che ingaggia una gang per rapirla con l’aiuto involontario di Šurik. Credendo che il rapimento sia una vecchia usanza folkloristica, Šurik partecipa, ma quando scopre l’inganno, cerca di salvare la ragazza di cui si è innamorato.


Film 37: “L’Idiota” – Ivan Pyrev, 1958


Questo è un altro adattamento cinematografico del romanzo di Fëdor Dostoevskij “L’Idiota” ma offre una visione diversa del personaggio di Myshkin. Il regista Ivan Pyrev interpreta il personaggio in modo più tradizionale rispetto alla versione di Tarkovsky, offrendo un’interpretazione straordinaria di uno dei personaggi più complessi della letteratura russa


Film 38: “Dovlatov” – Alexey German Jr, 2018


Nel 2018, il regista russo Alexey German Jr. ha presentato al pubblico il film “DOVLATOV”, un’opera cinematografica che esplora la vita e l’opera del celebre scrittore e giornalista Sergei Dovlatov. Questo film è un affascinante ritratto di uno dei più grandi talenti letterari russi del XX secolo.

Il film è ambientato nella Leningrado degli anni ’70, durante l’era sovietica, un periodo caratterizzato da una rigorosa censura e un controllo governativo sulla produzione artistica e culturale. Sergei Dovlatov, interpretato da Milan Maric, è un giovane scrittore che cerca di trovare la sua voce in un ambiente ostile.

Il film segue la vita di Dovlatov durante sei giorni cruciali della sua vita, fornendo uno sguardo intimo nella sua lotta per esprimere se stesso attraverso la scrittura. Mentre cerca di far pubblicare i suoi racconti all’estero, Dovlatov interagisce con altri scrittori e artisti, esplorando temi come la creatività, la repressione politica e l’identità russa.


Film 39: “Operazione Y e altre avventure di Shurik” – Leonid Gajdaj, 1965

Nel 1965, il regista sovietico Leonid Gajdaj ha portato sul grande schermo una delle commedie più celebri e amate del cinema sovietico: “Operazione Y e Altre Avventure di Shurik” (in russo: “Операция „Ы“ и другие приключения Шурика”). Questo film è noto per il suo umorismo intelligente, i personaggi indimenticabili e la sua capacità di far ridere il pubblico.

Il film è stato realizzato nell’Unione Sovietica durante l’era della Guerra Fredda, un periodo in cui la cultura popolare era spesso influenzata dall’ideologia comunista. Tuttavia, “Operazione Y e Altre Avventure di Shurik” è una commedia leggera e apolitica, che si concentra principalmente sull’umorismo e sul divertimento.

Il film è suddiviso in tre episodi indipendenti, ciascuno dei quali segue le avventure di Shurik, interpretato da Aleksandr Demyanenko, un giovane studente timido e ingenuo. In ogni episodio, Shurik si trova coinvolto in situazioni caotiche e stravaganti. Nel primo episodio, cerca di impressionare una ragazza, nel secondo cerca di affittare una stanza, e nel terzo si trova accidentalmente coinvolto in una banda di ladri.


Film 40: “Devchata” – Jurij Chuljukin, 1961

Nel 1961, il regista sovietico Jurij Chuljukin ha presentato al pubblico il film “Devchata”, una delle commedie romantiche più amate del cinema sovietico. Questo film è noto per il suo umorismo leggero, i personaggi affascinanti e la sua capacità di catturare l’atmosfera dell’epoca.

“Devchata” è stato realizzato nell’Unione Sovietica durante l’era della Guerra Fredda, un periodo in cui la cultura popolare spesso rifletteva gli ideali comunisti. Tuttavia, il film è una commedia romantica che si concentra principalmente sulla vita quotidiana e sulle relazioni personali.

La storia si svolge in un ospedale di montagna, dove il personaggio principale, una giovane infermiera di nome Nadya, interpretata dall’attrice Natalia Fateeva, inizia a lavorare. La vita monotona dell’ospedale prende una piega inaspettata quando arriva un giovane medico, interpretato da Aleksei Batalov, che cattura l’attenzione di Nadya. La trama segue la crescita della loro relazione, con una serie di situazioni comiche e romantiche lungo il percorso.


Film 41: “Il Ladro” – Pavel Chukhraj, 1997

“Il Ladro” è un film drammatico ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, che segue la storia di un giovane orfano e il suo incontro con un soldato russo ferito. Il film esplora temi di perdono, compassione e redenzione in un periodo di violenza e disperazione.


Film 42: “Il Proiezionista” – Andrei Konchalovsky, 1991

Nel 1991, il regista russo Andrei Konchalovsky ha portato sul grande schermo il toccante film “Il Proiezionista” (in russo: “Проекционист”), un’opera cinematografica che mescola la nostalgia, l’arte e la riflessione sulla vita in un modo unico.

“Il Proiezionista” è stato realizzato poco prima della dissoluzione dell’Unione Sovietica, un periodo di profondi cambiamenti politici e sociali in Russia. Il film cattura un momento di transizione nella storia del paese e riflette sulle esperienze del passato.

La storia segue la vita di Ivan, interpretato da Sergej Dontsov, un anziano proiezionista di cinema che ha dedicato gran parte della sua vita a lavorare in una piccola sala cinematografica. Il film si svolge durante gli anni ’30 e ’40 e offre uno sguardo sulla vita di Ivan attraverso le sue interazioni con il pubblico del cinema, il suo amore per il cinema d’arte e la sua connessione emotiva con il cinema stesso.


Film 43: “Ballata di un soldato” – Grigorij Chukhraj, 1959

Nel 1959, il regista sovietico Grigorij Chukhraj ha presentato al pubblico il film “Ballata di un soldato” (in russo: “Баллада о солдате”), un’opera cinematografica che ha toccato il cuore del pubblico con la sua storia toccante e la sua profonda umanità.

Il film è stato realizzato nell’Unione Sovietica durante la Guerra Fredda, un periodo caratterizzato dalle tensioni tra Est e Ovest. Tuttavia, “Ballata di un soldato” è una storia universale che va oltre le divisioni politiche, concentrandosi sui valori umani e sulle esperienze condivise.

La storia segue le vicende di un giovane soldato sovietico di nome Alyosha, interpretato da Vladimir Ivashov, durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo aver distrutto un carro armato nemico, Alyosha riceve un permesso di sei giorni per tornare a casa e visitare sua madre. Durante il suo viaggio attraverso la Russia devastata dalla guerra, incontra persone di diversi ceti sociali e condivide brevi ma significative esperienze con loro.


Film 44: “Benvenuti ovvero Vietato l’ingresso agli estranei” – Elem Klimov, 1964

Nel 1964, il regista sovietico Elem Klimov ha presentato al pubblico il film “Benvenuti, ovvero Vietato l’Ingresso agli Estranei” (in russo: “Добро пожаловать, или Посторонним вход воспрещен”), un’opera cinematografica audace che affronta temi di satira sociale e critica politica in modo intelligente e provocatorio.

Il film è stato realizzato nell’Unione Sovietica durante l’era della Guerra Fredda, un periodo in cui la censura e il controllo governativo sull’arte erano diffusi. Tuttavia, “Benvenuti, ovvero Vietato l’Ingresso agli Estranei” è riuscito a sfidare il sistema con la sua satira tagliente.

Il film segue le vicende di un giovane uomo di nome Lemmy Caution, interpretato da Leonid Filatov, che è inviato in una città futuristica con l’incarico di indagare su una società altamente controllata e conformista. Nella città, la conformità è la norma, e l’individualità è scoraggiata. Lemmy Caution cerca di infiltrarsi nella società, ma viene presto scoperto e deve affrontare le conseguenze delle sue azioni.


Film 45: “Ofitsery” – Vladimir Rogovoj, 1971

Nel 1971, il regista sovietico Vladimir Rogovoj ha presentato al pubblico il film “Ofitsery” (in russo: “Офицеры”), un’epica cinematografica che offre uno sguardo toccante e commovente sulla vita e le esperienze degli ufficiali dell’Armata Rossa durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il film è stato realizzato nell’Unione Sovietica durante l’era della Guerra Fredda, un periodo in cui la memoria della Seconda Guerra Mondiale e della Grande Guerra Patriottica era ancora fresca nelle menti delle persone. “Ofitsery” è stato creato per onorare la memoria dei combattenti e celebrare il loro eroismo.

La storia si svolge durante la Seconda Guerra Mondiale e segue le vicende di un gruppo di ufficiali dell’Armata Rossa. Il film offre uno sguardo approfondito sulle loro vite, le loro amicizie, le loro lotte e le loro speranze mentre affrontano le sfide del conflitto. Oltre alla rappresentazione delle operazioni militari, “Ofitsery” mette in luce i momenti di umanità, amore e sacrificio che caratterizzano la vita degli ufficiali in guerra.


Film 46: “Ivan Vasilevich menjaet professiju” – Leonid Gajdaj, 1973

Nel 1973, il regista sovietico Leonid Gajdaj ha presentato al pubblico il film “Ivan Vasilevich Menjaet Profession” (in russo: “Иван Васильевич меняет профессию”), una commedia intelligente e caotica che mescola elementi di fantascienza e umorismo.

“Ivan Vasilevich Menjaet Profession” è stato realizzato nell’Unione Sovietica durante l’era della Guerra Fredda, un periodo in cui l’umorismo e il cinema erano spesso soggetti a rigide norme e censure governative. Tuttavia, il film è riuscito a trovare il suo spazio grazie alla sua originalità e al suo umorismo.

La storia ruota attorno a due personaggi principali: Ivan Vasilevich Bunsha, interpretato da Aleksandr Demyanenko, un modesto architetto sovietico, e Ivan Vasilievich Bunin, interpretato da Jurij Yakovlev, un truffatore e ladro. Attraverso un incidente causato da una macchina del tempo, i due Ivan vengono catapultati in epoche diverse: Bunsha nel XVI secolo e Bunin nel XX secolo. Questo porta a una serie di situazioni comiche mentre cercano di adattarsi alle loro nuove realtà temporali e cercano di tornare indietro nel tempo.


Film 47: “Vokzal dljà dvoikh” – Eldar Rjazanov, 1982

Nel 1982, il rinomato regista sovietico Eldar Ryazanov ha presentato al pubblico il film “Vokzal dlya dvoikh” (in russo: “Вокзал для двоих”), una toccante storia d’amore ambientata sulle rotaie della ferrovia transiberiana.

Il film è stato realizzato nell’Unione Sovietica durante gli anni ’80, un periodo in cui il cinema sovietico stava affrontando nuove sfide e cambiamenti sociali. “Vokzal dlya dvoikh” è emerso come un’opera che ha catturato il pubblico con la sua narrazione romantica e la sua affinità per l’epoca della Guerra Fredda.

La storia segue due personaggi principali, Iya e Sasha, interpretati rispettivamente da Lidiya Fedoseeva-Shukshina e Aleksandr Belyavskiy. Iya è una casalinga che sta cercando di raggiungere suo marito in Siberia, mentre Sasha è un giovane ufficiale dell’esercito sovietico in missione. I due si incontrano casualmente su un treno transiberiano e, nonostante le loro differenze, iniziano a sviluppare un legame profondo mentre condividono il viaggio e le loro storie di vita.


Film 48: “Mesto vstrechi izmenit nelzjà” – Stanislav Govorukhin, 1979


Nel 1979, il regista sovietico Stanislav Govorukhin ha presentato al pubblico il film “Mesto vstrechi izmenit nelzja” (in russo: “Место встречи изменить нельзя”), un thriller di spionaggio ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale che ha catturato il pubblico con la sua trama avvincente e le sue performance straordinarie.

Il film è stato realizzato nell’Unione Sovietica durante l’era della Guerra Fredda, un periodo in cui la tensione tra Est e Ovest era palpabile. “Mesto vstrechi izmenit nelzja” si distingue per la sua narrazione spionistica ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale, un periodo cruciale nella storia mondiale.

Il film segue le vicende di due agenti segreti sovietici, Ivan Danko (interpretato da Oleg Yankovskiy) e Nikolai Kungurov (interpretato da Aleksey Batalov), incaricati di rintracciare e catturare un agente nemico, il dottor Smirnov (interpretato da Evgeniy Evstigneev), che si sospetta abbia tradito l’Unione Sovietica. La caccia all’agente nemico si svolge in un’atmosfera di suspense e intrighi, con colpi di scena e tradimenti che tengono lo spettatore incollato allo schermo.


Film 49: “L’Uccellino Azzurro” – Vasily Livanov, 1976

“L’Uccello Azzurro” è un film fantasy basato sul lavoro di Maurice Maeterlinck, che segue la storia di un giovane principe alla ricerca dell’uccello azzurro per salvare una principessa malata. Il film offre un mondo di magia e avventura, diventando un classico per tutta la famiglia.


Film 50: “Cargo 200” – Aleksej Balabanov, 2007

Nel 2007, il regista russo Aleksej Balabanov ha presentato al pubblico il film “Cargo 200” (in russo: “Груз 200”), un oscuro e provocatorio ritratto della società sovietica degli anni ’80, che ha suscitato polemiche e dibattiti per il suo contenuto disturbante e la critica sociale.

Il film è stato realizzato in Russia durante il periodo post-sovietico, quando il paese stava affrontando profondi cambiamenti politici, sociali ed economici. “Cargo 200” è ambientato negli anni ’80, ma l’uscita del film è avvenuta in un momento in cui la Russia stava cercando di fare i conti con il suo passato sovietico.

La storia è ambientata nell’Unione Sovietica degli anni ’80 e segue due trame parallele. Da un lato, c’è l’arrivo di un “Cargo 200”, un termine militare per una cassa funebre, in una cittadina provinciale. Dall’altro lato, il film segue un gruppo di giovani che si imbatte in eventi violenti e macabri durante una serata alcolica. Le due trame si intrecciano in modo inquietante e portano a una profonda riflessione sulla decadenza morale e sociale dell’epoca.


Cinema Russo: un’imprescindibile patrimonio artistico

Il cinema russo storico e contemporaneo continua a prosperare e ad arricchire il panorama cinematografico mondiale. Ogni film menzionato in questi capitoli rappresenta una parte importante dell’eredità cinematografica russa e offre una prospettiva unica sulla cultura, la storia e la società russe.

Molti di questi film sono disponibili (anche dalle pagine di questo sito) in versione sottotitolata o doppiata per il pubblico internazionale, permettendo a una vasta gamma di spettatori di scoprire e apprezzare la ricchezza del cinema russo.

Speriamo che questa introduzione a 50 film russi storici abbia suscitato il tuo interesse e ti ispiri a  esplorare ulteriormente il mondo del cinema russo.

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